Il mio approccio

La persona è unica

La relazione terapeutica è un’impresa comune.

 

I protagonisti sono almeno due: il cliente che è l’esperto di sé stesso ed il terapeuta come facilitatore o “artista conversazionale”.

 

Ciò che mi orienta nella relazione con la persona è la Teoria dei Costrutti Personali di George Kelly e le sue successive elaborazioni che si stabilizzano in una Teoria costruttivista ad orientamento narrativo ermeneutico.

 

Il focus viene posto sulla persona che è unica, vista nella sua totalità e non suddivisa in comportamenti, cognizioni o emozioni. L’attenzione è costantemente rivolta a comprendere come la persona sceglie di muoversi nel mondo.

Teoria costruttiva in 4 punti

Accettazione

Partire dall’accettazione completa e dal rispetto del modo di essere della persona.

 

 

 

Comprensione

Comprensione dei modi in cui le persone danno un senso a sé stesse e alla loro relazione con altre persone, anziché inserirele all’interno di categorie precostituite.

 

La persona

Considerare la persona come l’esperto e non il terapeuta.

 

 

 

 

Il cliente

Considerare il cliente una persona alla ricerca di nuovi significati e di nuove narrazioni anziché un paziente da “correggere”.

 

 

L'essere umano è unico

Per me è imprescindibile la curiosità verso l’essere umano come Unico: capire il suo punto di vista, la sua storia e le sue interpretazioni delle esperienze, senza pensare di poterlo incasellare in una categoria immutabile.


Penso che le persone si muovano nel mondo nel modo che per loro, in quel periodo di vita, è il migliore possibile.

Il blocco del movimento

Ci sono momenti in cui quel modo sembra non funzionare più, non farci stare più bene.


Partendo dal presupposto che le persone siano sempre in movimento nella loro vita il mio approccio legge il disturbo e la sofferenza proprio come un blocco del movimento di una persona.

 

Questo blocco si può esplicitare in ognuno di noi in tanti modi diversi: con un senso di sospensione, di arresto, di ansia o come se ci si sentisse inadeguati, nelle sabbie mobili, soffocati, zittiti, senza più una direzione, senza più uno scopo nella vita, allo sbaraglio.